Quando l’Architettura incontra il cibo

FoodArch sarà la rubrica dedicata al rapporto, ormai storico, tra cibo e architettura. In fondo se si scava all’origine di questa simbiosi, si trova il rapporto stesso tra uomo e natura; quali allora i temi che possono avvicinare due mondi così distinti e così ricchi?

Oggi, più che mai, si rivolge una particolare attenzione ai nuovi modelli di produzione il cui obbligo è quello di essere sempre più ecologici garantendo contemporaneamente il massimo della qualità. Seppur banale la connessione tra modelli produttivi e architettura, dietro di essa si nasconde la potente nascita di una nuova tipologia architettonica. La storia insegna che ogni rivoluzione industriale che si rispetti, da vita a svariate novità: nuovi modelli di vita, nuove percezioni della realtà, nuovi interessi e infine, come conseguenza diretta, una nuova concezione dello spazio. Se dunque lo spazio viene percepito in maniera diversa dall’uomo, l’architettura non può che mutare con esso.

Come molti studiosi hanno già affermato, oggi viviamo la “Terza rivoluzione industriale”, rivoluzione che ha già portato, e continuerà a portare nuovi modelli di vita, nuove percezioni della realtà e, ovviamente, una nuova concezione dello spazio. Quali allora le caratteristiche della nuova architettura in un millennio segnato da un fenomeno così straordinario, come quello del cibo?

Cercheremo di scoprirlo in questa rubrica raccontandovi di luoghi nascosti che profumano di cannella, di camere segrete che sanno di domenica dalla nonna. Vi accompagneremo in un viaggio tra le campagne 2.0, dove la tecnologia regina è una sola: la Natura.  Vi faremo assaggiare luoghi, vere cattedrali del sapore, che da secoli vivono nelle nostre città.  Parleremo di colori, di odori, di composizione, di sensazione… e alla fine, vi accorgerete che Cibo e Architettura sono più vicini di quanto ci si possa aspettare.

TheA.

Foto in copertina di Lido Vannucchi

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